Il 2 gennaio 1915 la Società Galli Meschia & C., società per l’esercizio di cinematografi e per il commercio “delle films”, con sede in Milano, fece richiesta al riparto IV del Comune di Milano per l’utilizzo dei locali ad uso cinematografo nel fabbricato di via San Giovanni in Conca 9 angolo stessa piazza, in quella che poco più di un anno dopo sarebbe stata battezzata come piazza Giuseppe Missori. Siamo già in piena Prima guerra mondiale, anche se il Regno d’Italia, per qualche mese, ne è ancora fuori – e probabilmente gli eventi bellici furono una delle case dei problemi finanziari da parte della Società, che non riuscì a godere pienamente del proprio bene a quanto pare.
Ma cominciamo con ordine.
I disegni, a firma dell’arch. Cesare Benni, rappresentano solamente la porzione smussata della esistente casa Nobili, con la pianta, sezione e facciata, del piano terreno del fabbricato, tra via e piazza San Giovanni in Conca. Il motivo principale della facciata è la ricca ed elaborata pensilina d’angolo in ferro a protezione degli ingressi al cinematografo, mentre la planimetria tradisce, nonostante l’abilità progettuale, la preesistenza del fabbricato riadattato allo scopo. La sala per gli spettatori sarebbe stata ricavata utilizzando una tettoia già esistente, opportunamente decorata secondo il gusto del tempo. Il resto dei lavori sarebbe consistito in un generale lavoro di riordino del piano terreno, sopprimendo scale ed anditi inutili e regolarizzando, per quanto possibile, la distribuzione interna nei limiti consentiti dalla particolare sagoma irregolare del fabbricato, confinante, come si è accennato, alla chiesa evangelica di San Giovanni in Conca. La Commissione igienico-edilizia comunque esaminò ed approvò il progetto del cinematografo il 1° aprile 1914, con una nota relativa alla regolarità della pensilina.
Il 24 aprile 1914 fu rilasciato, dopo qualche difficoltà burocratica, Nulla osta per opere edilizie relative all’adattamento di locali ad uso cinematografico nel palazzo di proprietà degli eredi Nobili, in via San Giovanni in Conca; si trattava di un bel palazzo ottocentesco, costruito durante la realizzazione di via Carlo Alberto, adiacente alla antica chiesa di San Giovanni in Conca, già mutilata e parzialmente riadattata.
Nei primissimi giorni di gennaio del 1915 il Gran Cinema Teatro Italia ottenne infine l’abitabilità e già pochi giorni dopo esso era pronto per l’inaugurazione:
“Milano, sempre pronta alle maggiori prove di entusiasmo, di abnegazione, è chiamata ancora una volta a un’opera di patriottismo.
E’ la Dante Alighieri che lancia un appello al gran cuore di Milano e la invita a fare del bene.
Appoggiando l’ardita iniziativa di una giovane e forte Ditta, si è assicurata di consacrare l’apertura del Gran Cinema Teatro Italia, in piazza San Giovanni in Conca, con uno spettacolo inaugurale.
Domani sera, 15 corrente, alle ore 21, parlerà il professore Avancinio Avancini il quale rievocherà con parola alata “I fratelli d’Italia”.
A questa conferenza seguirà la rappresentazione cinematografica della “La Gerla di Papà Martin”, la più perfetta, la più squisita interpretazione del sommo Ermete Novelli che ha saputo profondere tesori della sua arte in questo capolavoro.
Farà seguito un’altra film [sic!] di carattere patriottico, assolutamente inedita sulla quale si mantiene il segreto volendosi che essa costituisca una gradita, inattesa sorpresa. Così il pubblico più eletto di Milano darà sotto gli auspici della Dante al Gran Cinema Teatro “Italia” il battesimo di italianità più puro, battesimo che gli sarà di felice augurio nel cammino della sua vita”.
“Il Gran Cinema Teatro Italia, di piazza S. Giovanni in Conca, inaugurato, come è noto, venerdì sera con una conferenza del prof. Avancinio Avancini a beneficio della “Dante Alighieri”, ha incontrato immediatamente il favore della cittadinanza. Nella sola giornata d’ieri, il Gran Cinema Teatro Italia è stato il ritrovo preferito di ventimila persone, le quali, oltre la signorilità e la bellezza dei locali, hanno assai ammirato le belle cinematografie costituenti il ricco e variato programma.
Oggi si ripeterà “La gerla di papà Martin”, e domani si inizierà un altro capolavoro cinematografico “Il Fornaretto di Venezia””.
A seguito di una richiesta del Delegato Mandamentale, il 25 gennaio 1916 fu inviata, al posto dei disegni non più reperibili, una fotografia della notevole pensilina in ferro che ornava gli ingressi del Cinema Teatro: eliminato purtroppo il contesto, la foto illustra il piano terreno, da due punti di vista, del Gran Cinema Teatro Italia con una meravigliosa ed elaborata pensilina in ferro che però non corrisponde esattamente ai disegni del marzo 1914. La foto di sguincio ritrae la pensilina vista dalla piazza; le locandine mostrano il film “La Divette del Reggimento”, proiettato da giovedì 16 marzo a venerdì 17 marzo 1916, mentre la foto frontale mostra “Il Grande Veleno” e numerose persone in posa di fronte al fotografo.
Il cinema chiuse nel 1939 per le previste demolizioni che interessarono l’area del quartiere Tre Alberghi e Bottonuto.
(Gran Cinema Teatro Italia, Via San Giovanni in Conca 9 – α 1914 / ✝︎ 1938)







