Casa Valsecchi

L’ormai nota – per i miei rari lettori – raccolta “Le costruzioni moderne in Italia. Milano”, vol. I, della Crudo Editore di Torino, s.d. ma 1907, alla tavola 17 raffigura la fotografia di una graziosa, piccola casetta che era situata in via Carlo Pisacane 8. Si trattava di una casetta costruita nell’ambito del programma della Cooperativa “Case ed Alloggi”, che acquistava terreni al più basso prezzo possibile per poi rivenderli ai suoi stessi soci, in modo da garantire loro un certo vantaggio economico. Il capomastro Odoardo Valsecchi presentò il 27 novembre 1901 istanza per licenza edilizia per la costruzione di un villino, direttore delle opere l’ing. Luigi Guarnaschelli. La tavola 17 della suddetta raccolta indica come progettista “l’arch. Odoardo Valsecchi”; è forse possibile che il buon capomastro sia stato di fatto il reale progettista del villino e che l’ing. Guarnaschelli si sia limitato a firmare i disegni: chissà! A quel tempo credo che non fosse inusuale per un “maestro” di opere edilizie considerare la presenza di un ingegnere laureato poco più che una scocciatura burocratica.

I bei disegni conservati presso l’Archivio Ornato Fabbriche rappresentano il consueto villino di inizio secolo, alto due piani oltre il sotterraneo e l’abbaino, occupante gran parte di un lotto lungo e stretto.  La distribuzione planimetrica della casetta non è particolarmente interessante, ma in effetti il prospetto verso via Pisacane lo è: rispetto ai consueti villini caratteristici del tempo, nei quali si realizzava una facciata tripartita con finestre incorniciate, balcone centrale e fregi ornamentali, in questo caso il progettista – Valsecchi? – realizza una gustosa facciata asimmetrica nella quale gli elementi più rilevanti sono costituiti dalle possenti e centrali paraste in muratura di mattoni pieni e cemento decorativo che, da sole, costituiscono il tema della casa. Non male per una superficie così limitata e per una costruzione così piccola!

Il progetto fu approvato dalla Commissione igienico-edilizia il 12 dicembre 1901 e probabilmente la sua costruzione iniziò immediatamente se già il 18 febbraio 1902 il capomastro fece richiesta di I visita, che fu comunque eseguita solamente il 14 marzo successivo. Furono invece necessarie due visite al civile, una ,suppletiva, il 5 aprile nella quale si rilevò l’incompletezza dei serramenti del piano sotterraneo, l’ultima e definitiva del 24 giugno. La Terza ed ultima visita, quella sanitaria, fu eseguita il 18 settembre 1902; la costruzione fu pertanto realizzata in circa nove mesi, un tempo ridotto al minimo secondo gli standard stabiliti dal Regolamento Edilizio per l’asciugatura delle pareti e degli elementi di finitura.

Oggi il grazioso villino non esiste più: sinistrato al 25% secondo il Censimento del 1946, è probabile che stato demolito già nei primi anni Cinquanta.


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