Il villino di via Carlo Pisacane 4 è rappresentato nella Tavola n. 37 della Raccolta “Le costruzioni moderne in Italia – Milano”, e ad essere sincero mi risulta poco comprensibile la scelta di pubblicare quest’opera, tutto sommato non particolarmente significativa, per tralasciarne altre molto più interessanti dello stesso periodo – a meno di non voler, in qualche modo, illustrare “anche” il genere del villino economico e popolare caratteristico del primo decennio del Novecento.
Il 30 marzo 1903 – ma la scritta a mano è di difficile lettura – la Soc. Coop. Case ed Alloggi presentò domanda di Licenza per opere edilizie in via Carlo Pisacane, per la costruzione di un villino a firma dell’ing. Ettore Cislaghi. La Commissione igienico-edilizia esaminò ed approvò il villino il 16 aprile, e già il 21 giugno fu richiesta la Prima visita per le opere al rustico, che fu effettuata senza problemi particolari il 3 luglio seguente. Del resto i disegni mostrano un progetto piuttosto semplice, sia in pianta sia in alzato, che non deve aver costituito un problema per il capomastro durante la sua costruzione: un piccolo fabbricato a due piani, scandito da campate regolari e finestre in asse, di cui una binata, ed accesso laterale al lotto.
La costruzione fu portata a termine nel giro di un anno – leggasi la cronologia riportata successivamente – data la semplicità e l’assenza di rilevanti particolarità strutturali o tecnologiche. Vi è tuttavia una questione interessante da chiarire, ma che qui possiamo solo introdurre: il progettista del piccolo fabbricato è l’ing. Ettore Cislaghi, come risulta dal fascicolo edilizio conservato presso l’Archivio Ornato Fabbriche di Milano, oppure l’arch. Galeazzo Salmoiraghi, come risulterebbe alla tav. 37 della raccolta “Le costruzioni moderne in Italia – Milano” ? La semplicità, sia pure dignitosa, del villino non richiederebbe, apparentemente, la presenza di un architetto; questa considerazione, unita a ciò che riportano “le carte”, sembrerebbe indicare come corretta l’attribuzione al firmatario del progetto ing. Cislaghi; tuttavia lasciamo aperta una porta nel caso si scoprisse una collaborazione professionale o un intervento da parte dell’arch. Salmoiraghi.
La casa oggi non esiste più; esiste tuttavia una sua, piccola, testimonianza: il cancello di ingresso, che è stato conservato nella sua posizione originaria.
Cronologia
30 marzo 1903 [poco leggibile]: Istanza di Licenza per opere edilizie.
16 aprile 1903: Parere favorevole Commissione igienico-edilizia.
21 giugno 1903: Richiesta di Prima visita per le opere al rustico.
3 luglio 1903: Relazione di Prima visita per le opere al rustico.
5 agosto 1903: Richiesta di Seconda visita per le opere al civile.
27 ottobre 1903: Seconda visita suppletiva I° per le opere al civile.
11 novembre 1903: Seconda visita definitiva per le opere al civile.
14 novembre 1903: Relazione di visita suppletiva per assenza di costruzione di fognatura.
26 novembre 1903: Richiesta di Seconda visita per le opere al civile.
7 marzo 1904: Richiesta di Terza visita per abitabilità.
16 marzo 1904: Terza visita per abitabilità.


